lunedì 7 marzo 2016

Bobby


Bobby

Nome: R. I. P. Palmeri
Soprannomi: “Bobby”
Sesso: Femmina
Specie: Umana (Homo sapiens sapiens)
Altezza: 1, 54 cm
Peso: 51 kg
Capelli: Castano chiaro-biondo scuro
Occhi: Verdi e dorati
Storia:
Nasce il 6 Luglio 1999 da un professore e una matta nel sassolino su cui inciampa lo stivale italiano, la Sicilia, in una paese in provincia di Trapani. Ha una sorella di cinque anni più grande di lei che quand'era piccola le insegnò a non pronunciare mai il suo nome, così le dava nomi in codice sul momento a seconda di quello che le ispirava di più. Uno particolarmente bello può durare per lustri. Inizialmente tra le due non sono certo cuori e arcobaleni, ma col tempo cominciano ad avvicinarsi e ad apprezzare le stesse cose.
All'età di cinque anni affronta un trasferimento: all'inizio non vuole andare via e odia genuinamente e intensamente il responsabile dei traslochi, ma comincia a incuriosirsi quando vengono caricati tutti su un sottomarino, e quindi non frigna più. Al tempo, con i capelli a caschetto e una maglia rosa con uno yorkshire, le sembra tutto un sogno. Lei e la sua famiglia approdano sull'Isola, da cui non partiranno più, un paradiso perfetto perfetto pieno di piante, sole e animali, che riempie di entusiasmo padre e sorelline, ma lascia piuttosto scontenta la madre.
Il motivo del trasferimento è il fatto che la matta è stata offerta come volontaria per degli esperimenti da fare su cavie umane in cambio di un certo quantitativo di denaro che sistemerà la loro famiglia per sempre.
Quando Bobby ha sei anni, inizia a frequentare i corsi d'istruzione per bimbi Altri, che conta tre iscritti compresa lei e sua sorella. Poi arriva un altro bimbo. Poi sua madre schiatta in un esperimento e lei si chiede se dovrebbe essere triste, poi fa un balletto.
Impara tutto ciò che c'è da sapere sul bosco e abbandona le scarpe che non le erano mai state troppo simpatiche, e per iniziativa personale diminuisce il numero di docce settimanali. Diventa quasi inseparabile dalla sorella e scopre che adesso l'Isola è tagliata fuori dal resto del mondo con un improvviso campo magnetico, forse voluto dal mitico divino Jacob, creatura mistica di diffuso culto tra gli Altri, che probabilmente ha interferito con le macchine che controllavano sua madre durante un'operazione piuttosto complicata. Ci pensa su, fa un balletto migliorato e impara a tirare col fucile, anche se presto rimarrà affascinata dal tiro con l'arco.
A sette anni fa il suo primo incontro con un folletto, a cui tira una sassata perchè le dice che è scema. Da allora le staranno molto in antipatia. Una delle sue principali ambizioni è circondarsi di uccellini, cerbiattini, lucertoline e orsi polari come una principessa Disney selvaggia. Vorrebbe anche un cane già che c'è, ma non ce n'è ombra di cani in cerca di padrone; ma a quattordici anni lei e la sua famiglia si prenderanno cura solo di un orsetto polare di nome Rinaldo che, anche ora che è un panzone immenso, viene a grugnire alla porta ogni tanto nella speranza di ricevere qualcosa da mangiare.
Diventerà amica di Alex Bomb dopo avere scoperto l'agognatissimo Cuore d'Oro dell'Isola, protagonista delle fiabe della sua infanzia (che il padre ha appreso dagli Altri, ovviamente, scambiando ricette con Ben Linus), che entra a far parte della famiglia anche se è un po' musone. Faranno insieme molte scampagnate e le suoneranno di santa ragione ai folletti nella Disinfestazione, e riusciranno infine, solo dopo molti anni, a fregare il cane a un gruppo di poveracci di un telefilm chiamato “Persi” venuti sull'Isola a schiattare in rapida successione, e lo ribattezzeranno Anselmo.

Curiosità:
-Nessuno conosce il suo nome completo a parte la sua famiglia (compreso il cane Anselmo) e Alex.
-Bobby ha molte abilità: sa sparare, tirare d'arco, disegnare, scrivere, cucinare, suonare tre strumenti musicali, seguire le tracce, ha un'ottima memoria, parla fluentemente italiano, inglese e un po' di spagnolo appreso da Richard (il vice della tribù), fa jogging, ama scalare e nuotare, pratica un po' di tennis e snorkeling. È brava anche con gli scacchi; le piace il backgammon ma non è un asso.
-Quando Vampirella atterra sull'Isola, lei e sua sorella non sono insieme perchè Bobby è sull'Isola Medusa, affiancata a quella principale, per recuparere i bagagli della famiglia che si stava momentaneamente trasferendo sull'Isola principale perchè avevano appena trovato Rinaldo e volevano poterlo accudire al meglio.

domenica 6 marzo 2016

Thomas Kensington


Thomas

Nome: Thomas Kensington
Soprannomi: “Il cattivone”
Sesso: Maschio
Specie: Umano (Homo sapiens sapiens)
Altezza: 1, 83 cm
Peso: 85 kg
Capelli: Neri, corti e forforosi
Occhi: Color fango
Storia:

Nasce in un prato, dove sua madre lo raccoglie da terra, lo guarda e gli grida “Vai a lavorare!”, facendolo piangere.
Il bambino viene chiamato Thomas, in onore del trenino, e nasce in una famiglia di lavoratori poveri, in cui un maschietto arriva come un miracolo piovuto dal cielo: non vedono l'ora di metterlo a lavorare.
Così, cresce nella sporcizia e nell'inedia, facendo tutti i più umili lavori di casa, a mo' di Cenerentolo. Tuttavia non è questo ad inasprire il suo carattere, dato che trovava lavorare nella sporcizia una cosa molto confortevole, in quanto campagnolo amante dei lavori manuali.
Gli nasce una sorellina, a cui viene gridato in faccia “Vai a riordinare la casa!” e che viene chiamata Pippi, in onore di Pippi Calzelunghe.
Ciò che comincia a fargli trovare attraente il lato oscuro della forza è piuttosto il fare la conoscenza a sedici anni di suo cugino Pino, così chiamato in onore di Pinocchio (tradizione di famiglia), che scrive racconti e romanzi.
Thomas disprezza il lavoro del cugino, perchè, a dir suo, “non è neppure lavoro, non ti vedo sudare”. Così, quando il cugino Pino comincia a guadagnare e viene retribuito molto più di lui solo perchè mette quattro parole in fila («Anch'io ci riesco!» dichiarò lui «Cane mela arancia morto». Gli psichiatri prendono ancora appunti) comincia a serbare rancore per questa società che privilegia chi non lavora, che stabilisce che meno fai più soldi hai, come se cercasse di relegare lui e quelli come lui al solo grado di schiavi.
Comincia così a cercare di creare una “famiglia” contadina che regoli al di fuori del governo, esterna alla polizia, la vera legge da amministrare in quella zona.
I primi tempi sembra funzionare (e la sorellina gli batte le mani, quindi stanno facendo bene... anche se la sorellina avrà si e no cinque anni) fino a quando non si scontrano con un agente della Bulè in vacanza, e questa “famiglia” viene spazzata via dall'organizzazione che si sente sfidata.
Allora Thomas capisce che lì non potrà mai fare rispettare il vero ideale di giustizia (io sono il capo e voi obbedite), così prende un cappello, la sorella, e parte.
Si trasferisce in Minnesota e lì riprova con lo stesso tentativo. Stavolta da buoni frutti, e Thomas mette radici.
Lì la sorellina Pippi cresce sana e forte e più bellina di Thomas, e siccome va anche a scuola, al contrario del fratellone che per tutta la sua vita ha zappato la terra e accarezzato gli scecchi, si lava un po' di più e ha lunghi capelli setosi.
È la gioia più grande di Thomas, che la ama come se stesso, tant'è che dapprima non la voleva neanche fare uscire di casa. Poi però si accorge che la sorella è triste nello stanzino delle scope, e la lascia uscire a malincuore.
La ragazza torna a scuola.
Due giorni dopo viene uccisa.
Così Thomas perde completamente il lume della ragione, e cerca spasmodicamente di trovare l'assassino di sua sorella, finchè non riceve la notizia che non può vendicarla, perchè è stato ucciso da qualcun altro. Considera di uccidere l'assassino dell'assassino, poi scopre che è stato messo in prigione e la figlia del tizio che ha ucciso Pippi, Gareth Jacob Hobbs, è sospettata di avere preso parte come complice all'assassinio della sua Pippina.
Allora cambia obiettivo, rintraccia la ragazza e comincia a tormentarla con lettere minatorie e sicari.
Assume una squadra di fratelli scagnozzi chiamati Picciotti, e li tiene come guardie del corpo. Riesce finalmente a rapire Abigail Hobbs, dopo quasi un anno di tentativi, ma viene trovato dagli amici vampiri, mafiosi e cannibali della ragazza, torturato e ucciso. Ha quarantadue anni.
Dopo la sua morte, la sua banda, la Famiglia di Campagna (in onore dei Cugini di Campagna) si scioglie completamente, il suo corpo viene ripulito, e ne vengono fatti prosciutti stagionati dall'amico cannibale, che saranno mangiati ad un matrimonio; il Folle Teo ruba le sue unghie.

Curiosità
Si è rotto il naso con un calcio di mucca in faccia.


venerdì 4 marzo 2016

Lucrezia Jankauskienė


Lucrezia Jankauskienė

Nome: Lucrezia Jankauskienė
Soprannomi: ---
Sesso: Femmina
Specie: Umana (Homo sapiens sapiens)
Altezza: 1.57 m
Peso: di costituzione variabile, c.a. 44 kg
Capelli: Castano scuro.
Occhi: Grigi.

Storia:

Nata in Ungheria molti anni or sono come primogenita con discreta dote di una famigliola medio-borghese, dimostra da sempre un immutato atteggiamento passivo e sottomesso, che sia rivolto ai genitori, agli amici o alla sorellina minore che le nasce a neppure un anno di differenza.
In adolescenza soffre di disturbi nervosi e psicosi varie che la costringono a proseguire i suoi modesti studi da casa, nella libreria dello zio Mattia, e che troncano buona parte dei suoi rapporti sociali.
Con l'andare dell'età le sue ansie si affievoliscono, e può tornare a mettere il naso fuori di casa quel tanto che basta per vedere che la sorellina è andata in sposa ad un notaio parigino e lei è ancora sola come un cane. Soddisfatta, rimette il naso dentro casa.
Incontra sui diciotto anni un giovane di discreta bellezza e discreto reddito, che viene a visitare la libreria di zio Mattia in quanto amico di famiglia. Anche se il loro primo incontro è disastroso (Lucrezia pretende di essere invisibile dietro uno scaffale e lui si sforza di non ridere, ma poi le butta un dizionario in testa nel tentativo di prendere un libro in alto), e lui ha vent'anni, i due si incontreranno ancora abbastanza volte da diventare amici.
Un anno dopo si sposano.
Vanno a vivere insieme: lei bada alla casa da cui non esce e da cui non ha voglia di uscire, lui lavora e quando torna le porta nuove dal mondo esterno. Continua così a lungo, fino ai trent'anni di Lucrezia, quando Gergely si ammala.
È febbre tifoide: Lucrezia prova a curarlo, si debilita nel tentativo di assisterlo, ma il marito muore comunque. Durante questo periodo, il loro patrimonio si esaurisce, e così la povera vedova si trova con gli ultimi spiccioli a pagare il funerale del marito e rimane al verde. Patisce la fame, e anche se prova a trovarsi un nuovo lavoro, le sue ansie tornano e lei si chiude in sé stessa.
È così che la trova Wiligelm (poi Friederich Jankauskas), vampiro nosferatu di cui diventerà la serva umana e moglie per finta e che la trascinererà per tutto il mondo, anche se lei voleva solo starsene a casa.

Curiosità
-Essendo la serva umana di Friederich, la sua durata vitale è legata a quella del nosferatu, quindi è destintata ad una vita molto più lunga di tanti altri umani.

Alex Bomb


Alex Bomb

Nome: Alex Bomb
Soprannomi: “Torchic” “Bomb” (dai 6 anni ai 16)
Sesso: Maschio
Specie: Umano (Homo sapiens sapiens)
Altezza: 1, 88 cm
Peso: 81 kg
Capelli: Castano chiaro
Occhi: Castani
Storia:

Alex Bomb nasce in una casetta di Forks, da padre meccanico e madre lattaia, nel 16 Agosto del 1978. Nasce enorme, di circa quattro chili e venti, e sarà destinato a rimanere figlio unico.
Il piccolo Alex cresce vispo, allegro e sferico, andando incontro ai suoi primi traumi quando frequenta la scuola elementare, visto che verrà preso lungamente in giro con l'astuto coro di “Alex Bomb, sei proprio una bomba”, riferito più alla sua circonferenza che ad una qualsivoglia stima da parte dei caritatevoli compagnucci.
Non rimane isolato e riesce comunque a stringere amicizia, in particolare con un tipo di nome Harry Potter, che non era un mago, ma figlio di fioraia, e, secondo i compagni di scuola, di cavallo (a causa della grandezza degli incisivi, piuttosto che per la velocità).
Comincerà a diventare più magro e più scorbutico nell'adolescenza, con quell'aria burbera un po' da “bello e dannato” che lo fece ammirare dai suoi compagni, unita al vizio del fumo che cercava di nascondere alla meno peggio ai genitori, ingugitando mentine e ruminando chewing-gum, portandosi dietro un deodorante spray e lavandosi continuamente le mani.
Divenne una specie di teppistello, e a diciassette anni iniziò a trovare i primi incarichi: fece il cassiere in un autolavaggio in cui si riciclava il denaro ricavato dal commercio di metanfetamine, si licenziò però perchè quello era un po' troppo, e non voleva ritrovarsi invischiato anche lui in affaracci del genere.
Però aveva visto quanti soldini si potevano fare con la vendita di cosine illegali, e questo gli spianò la strada nel decidere quando, un anno dopo, Harry Potter gli offrì di coltivare delle piante di coca “che un amico suo fichissimo ce le aveva proprio dietro il garage a due passi da casa tua”.
La vendita, dopo qualche primo inciampo e dopo che “uno sbirro quasi quasi non poggiava i suoi piedi piatti su tutta la nostra coca bella”, si avvia a gonfie vele, e garantisce un bel gruzzoletto ad Alex, che lui tiene da parte. Ufficialmente fa il pet-sitter, ma è ovvio che non può vivere di quel solo lavoro dato che la sua cliente principale è una ragazza che gli affida i suoi criceti (e ogni giorno pare che ogni criceto si scinda in almeno altri cinque criceti, criceti in quantità!). Quindi è un criceto-sitter. Se non fosse per la coca, un criceto-sitter morto di fame.
E la ragazza, di nome Lauren, ha dato un nome diverso a tutti i criceti (tipo CiggiBubù) e si accorge se ne manca anche uno solo, ed è difficile tenere a bada un'orda crescente di creaturine che sfornano continuamente cuccioli. Però, alla fine, è un grande esperto nel fare da ostetrica alle mamme criceto, oltre a non sopportarle più.
Nel tempo libero esercita la sua grande passione, la meccanica, appresa in tenera età dal padre.
A trentasei anni il già citato sbirro mette effettivamente i suoi piedi piatti nel giardino di coca, e quindi i coltivatori scappano a destra e a manca: addirittura, Alex si rifugia a casa di Lauren.
Lei viene così a sapere di tutta la sua situazione, e in virtù di tutti i cricetini che le ha fatto nascere, decide di portarlo in latitanza da un suo amico che alleva porcellini d'India in Australia e lo trascina in un folle viaggio a bordo di un elicottero pieno di criceti.
In vista di un'isola paradisiaca e tropicale, Lauren rivela di avere del tutto sbagliato strada con candore, e decide di fare una sosta sull'isola. Per problemi tecnici, precipitano e lei usa il suo unico paracadute per salvarsi, salutandolo con una mano e tenendosi strette le sue bestiole.
Alex precipita sull'isola, e da lì la sua vita cambia...


Curiosità:
-Alex inconterà di nuovo Lauren sull'Isola, ancora viva e in salute, ma affranta per la perdita di tanti dei suoi piccini, vuoi per le bestie feroci o perchè sono caduti in acqua o perchè erano vecchi, e possiedere ora solo tre cricete. Incinte. Alex cercherà di strozzarla, ma verrà salvata dagli Altri, che le toglieranno però i suoi criceti in quanto razza infestante che minacciava le specie autoctone.


domenica 8 novembre 2015

Kevin Smithson

Kevin Smithson



Nome: Kevin Steve Smithson

Soprannomi: “Kevlar” “Sbirracchiotto”

Sesso: Maschio

Specie: Umano (Homo sapiens sapiens)

Altezza: 1, 80 m

Peso: 75 kg

Capelli: Castani

Occhi: Azzurri


Storia:



Kevin Smithson nasce come figlio unico nell'agosto del 1989 da Eustace J. Smithson e Katia Maria Smithson-Florence, due brave persone ma quasi bigotti. Entrambi i suoi genitori lavorano in un autolavaggio con discreti incassi, quindi la sua famiglia, di ceto medio, può togliergli la maggior parte degli sfizi, tra cui un'anelatissima bicicletta rossa.

A sette anni salvano una famiglia di mici dalla spazzatura, una mamma gatta con i suoi tre gattini, che rimettono in sesto e lasciano insieme almeno fino a quando i piccoli non sono stati svezzati.

Mamma gatta e uno dei suoi piccoli vengono adottati, ma non riescono a piazzare gli altri due cuccioli che rimangono quindi alla famiglia: sono Chip e Aria, un fawn e una tricolore da cui i genitori non si separeranno mai.

Conosce il vicino di casa, Albert Allen, suo coetaneo, perchè il suo labrador Snap cerca di ammazzare Chip e Aria almeno una volta al giorno, e presto diventa il suo migliore amico.

Rimangono insieme fino ai sedici anni in cui prendono strade diverse: Albert comincia ad essere accusato di vari taccheggi e atteggiamenti ambigui, mentre Kevin sogna un futuro nelle forze dell'ordine.

A diciassette anni, Kevin realizza di non credere in Dio. Già da tempo comiciava a interrogarsi sull'esistenza o meno di una divinità, ma due giorni prima del suo compleanno Chip viene investito da un uomo ubriaco, che si schianta subito dopo conto un palo della luce. L'ubriaco sopravvive, Chip no. I suoi genitori piangono. E Kevin si chiede se davvero la vita vale così poco che si può perdere in mille modi, e se un Dio esiste, se è un tutto un suo piano, se si sta divertendo a guadare ciò che di brutto succede nel mondo da lassù.

Ma non esiste.

Quindi qualcuno deve proteggere l'umanità, e chi meglio degli uomini?

Il sogno di diventare poliziotto diventa una certezza: riesce a passare gli esami al primo colpo, e si ritrova ben presto in divisa nelle pattuglie cittadine. Si sente realizzato, e svolge con passione il suo primo lavoro.

Rincontra l'amico da cui si era allontanato, perchè il suo primo arresto è Albert Allen, per una rissa da bar. Lo ammanetta, lo porta in prigione, e lì riscopre che anche se lo ha appena arrestato sono ancora amici, perchè Albert riesce ancora a farlo ridere, persino con le storiacce da bar che ha racimolato in questi anni.

Dopo qualche notte lui è fuori, e tornano a frequentarsi come e più di prima. Kevin riesce a tenere l'amico fuori dal “lato oscuro” molto spesso, ma ogni tanto si trova comunque costretto a multarlo.

Lui lo chiama “delinquentello”, l'altro lo appella “sbirracchiotto”. Nel tentativo di difendere Albert da un altro “delinquentello” a cui Allen aveva fregato 500 euro da un guadagno di spaccio di sostanze illegali, Kevin si becca due pallottole al torace.

Sopravvive, ma da allora indossa continuamente il giubbotto anti-proiettile anche sotto i vestiti in borghese, passando da “Kevin” a “Kevlar” (il tessuto anti-proiettile dei giubbini) per qualche burlone del dipartimento. Dopo quello, Albert torna completamente sulla retta via e dopo una settimana e mezza a Kevin passa la paranoia e si toglie il giubbino quando fa la doccia.

Incontra una ragazza di nome Jessica Stuart, proprietaria di un'affettuosa femmina di dobermann chiamata Layla che lo guarda sempre malissimo, perchè è una giornalista impiccionissima che lo tartassa di domande.

I due si innamorano (con grande gelosia di Albert che non può più stare appiccicato almeno sei ore di fila al braccio di Kevin), ma, ahi ahi, lei è credente.

Avendo sempre a che fare con i propri genitori (che se sapessero che è ateo piangerebbero come se fosse morto) è piuttosto tollerante verso i cattolici, ma il vero problema è il matrimonio.

Come farlo? Alla fine Jessica accetta di sposarlo con il comune, lasciando perdere le funzioni religiose.

L'ultimo caso in cui si impegna prima del matrimonio è il ritrovamento di due giovani scomparsi di nome Peppi e Vampirella, caso che lo prende perchè lo fa morire dal ridere in quanto contiene forse gli individui più buffi che abbia mai visto nella sua vita.

Alla fine i due verranno ritrovati, e lui e la sua novella moglie parteciperanno alle nozze dei due dispersi.



Curiosità

-Kevin è in realtà un agente delle pattuglie di strada, quindi il suo
improvvisarsi detective per cercare Peppi e Vampirella è in realtà un'iniziativa personale.

-Nonostante sia ateo, le sue esclamazioni sono perlopiù riferimenti ai santi perchè da giovane, prima di dedicarsi alla carriera di poliziotto, lavorò per una settimana in una fabbrica che produceva calendari durante il periodo natalizio (quello più pressante, perchè tutti si preparano all'anno nuovo!). Era l'addetto che controllava che tutti i fogli fossero stampati nel modo corretto, perciò per una settimana lesse nomi di santi a ritmi vertiginosi e li imparò tutti a memoria e in ordine. Nelle situazioni di particolare stress, rievoca il disagio lavorativo di quei giorni, e quindi gli tornano alla memoria i nomi dei santi, generalmente partendo dal giorno del calendario in cui si trova.

-Gli piace cantare il karaoke, ma solo il venerdì e il mercoledì, negli altri giorni non canta perchè dice che non ha l'ispirazione.

mercoledì 4 novembre 2015

Pascale Contessa


Pascale Contessa

Nome: Pascale Contessa
Soprannomi: “Il Re di Oyster Bay” “Il profeta della Grande Mela” “Il boss” “Zerbino”
Sesso: Maschio
Specie: Umano (Homo sapiens sapiens)
Altezza: 1, 65 m
Peso: 70 kg
Capelli: Grigi e pochi, ma castani in gioventù
Occhi: Castani
Storia:

Pascale nasce a New York il 25 Dicembre del 1967 da una famiglia di origini italiane, con un gemello identico a lui. Passerà una gioventù estremamente travagliata, diventando presto orfano.
Già da giovanissimo gran parte della sua vita è contaminata dalla “parte oscura” della Grande Mela, e trova del tutto normali minacce di morte, contrabbandi e criminalità. Pian piano comincia a costruire un piccolo impero criminale insieme al gemello e ai loro due migliori amici: uno si curerà della loro difesa personale e l'altro curerà i contatti con il mondo della malavita garantendo appigli e contrattazioni pulite. Si uniscono a loro i fratelli Picciotti, sgherri conosciutissimi nei bassifondi, che Pascale conosce offrendo a Genna Picciotti una caramella alla stazione del metro, e da lì la loro popolarità aumenta esponenzialmente, reclutando nuovi membri che danno stabilità all'organizzazione.
Viene chiamata Bulè, come il consiglio cittadino delle polis greche, nato come corpo aristocratico intorno ai re arcaici, e i due fratelli decisero di presentarsi come un'unica persona per rafforzare la propria autorità e dare un'impressione di grande prontezza con lo svolgimento dei compiti che una simile carica comporta (due teste sono meglio di una, eh).
Pascale ne approfitta per eclissarsi dietro l'ombra del fratello, assaporando il potere senza doverne davvero sentire tutto il carico e le responsabilità. Si interroga poco su quello che effettivamente compie, perchè non si rende mai direttamente colpevole di un omicidio o un interrogatorio... ma la sua vita cambia completamente quando assiste di persona al sequestro della famiglia di un boss rivale, con l'uccisione degli uomini di fiducia che erano lì per proteggere la moglie e la figlia del rivale.
Cambia vita, comincia a rinunciare alle missioni, si chiude in sé stesso. Il fratello cerca di aiutarlo, gli da la possibilità di riprendersi guidando lui l'organizzazione (segretamente compiaciuto del potere acquisito, ma addolorato per la condizione di Pascale). Rischia la depressione, quando, sperando di riscuoterlo, il suo gemello gli affida un incarico semplicissimo (e inutile): dovrà osservare un locale in cui si dice avvengano cose fuori dalla norma, il Gatto Nero.
Pascale accetta annuendo come uno zombie con il rivoletto di bava, e si reca lì... così conosce Hyerasolem Bora, una donna che gli appare bellissima e piena di vita.
Il suo inutile incarico gli diventa improvvisamente un impegno molto caro: passa tutti i giorni al Gatto Nero, ordinando sempre un milkshake alla fragola e conversando con la cameriera più scorbutica del personale che lo zerbina spietatamente. Quando comincia a lasciare mance generose, però, Girasolemma diventa tutta zucchero e miele, e comincia a provare un sentimento sincero per l'avventore: si sono innamorati.
Pascale sfrutta il proprio potere per cambiare identità, prendendo il cognome dal ramo materno della famiglia, e riesce a fidanzarsi e allontanarsi dalla Bulè insieme a Girasolemma. Il fratello rimane disappuntato, ma lo lascia andare augurandogli ogni bene.
La ex-cameriera molla immediatamente il lavoro e si mette in panciolle, che a lungo andare sarebbe stato più conveniente – economicamente parlando – sposarsi con una Ferrari fatta di Rolex.
Di questo periodo della sua vita ci rimane poco, perchè ha fatto in modo di cancellare il suo passato il più possibile (cosa per fortuna semplice visto che aveva spesso finto di essere suo fratello, crogiolandosi nella propria identità fantasma) per non ricondurre nessuno alla sua famiglia.
Sposa Girasolemma e si trasferisce con lei a Baltimora, Maryland. Avranno insieme una bambina, Vampirella, affetta da albinismo, che risveglierà in lui tutto l'isinto paterno possibile.
Si appassionerà ai My Little Pony guardandoli insieme a lei, riconoscendosi in Fluttershy, ma coll'andare del tempo smetterà di guardarli perchè non ha più la scusa della bambina piccola (anche se ogni tanto una sbirciatina alle serie nuove la da).

Curiosità:
-Ha una fortissima tendenza a farsi zerbinare ed è generalmente di carattere pacato e sottomesso, perciò l'unico motivo per cui è riuscito a rimanere tanto a lungo a capo della Bulè è il suo incredibile talento per la recitazione: si limitava a imitare il fratello con una maestria tale che anche in situazioni di forte pressione avrebbe potuto reagire quasi esattamente come lui.
-Nonostante sia un bravissimo attore, spesso rifiuta questo talento perchè detesta mentire: si trova talvolta a dire la verità anche in modo assillante a chi lo circonda, ostinandosi ad esempio a riferire tutti i giorni che colore sono i suoi calzini. Non riesce a mentire se non si immedesima nel fratello.
-La finanza non lo becca ad avere un reddito molto più alto di quello che dovrebbe essere perchè ha un amico di infanzia che lo protegge dall'interno del fisco.

giovedì 22 ottobre 2015

Friedrich Jankauskas


Friedrich Jankauskas

Nome: Friedrich Jankauskas (fittizio)
Soprannomi: ---
Sesso: Maschio
Specie: Vampiro maggiore (nosferatu)
Altezza: 1.78 m
Peso: 70 kg
Capelli: Grigi, con una striscia bianca nel mezzo. Nero scolorito da giovane.
Occhi: Rossi. Verdi da vivo.

Storia:

Wiligelm Jankauskas nasce in Lituania nel 1799, da ambedue genitori di alto lignaggio e incredibilmente all'antica. Cresce in una grande villa in mezzo ai boschi, con una levatrice e un istruttore privato, e contemporanemante ad un chihuahua di nome Perro appartenente alla madre. Maggiore di altri due fratelli e minore di uno, viene istruito e seguito con cura e addestrato all'arte dell'equitazione, della scherma, dell'arte e della composizione (abilità troppo astratte e poco pragmatiche, che lascerà presto perdere con disprezzo e senza grande talento), apprende la storia – principalmente la storia del suo casato – la geografia – principalmente i territori in cui la loro famiglia si era spostata attraverso i secoli e l'albero genealogico in modo puntiglioso e maniacale,
Vede le aspettative dei genitori, che funzionano comunque da “carburante” solo per i primi anni della sua infanzia e adolescenza; in seguito ciò che lo spinge a migliorare è un infinito orgoglio e amor proprio, tanto da arrivare alla superbia, e il sogno segreto di uccidere il fratello per impadronirsi di quei possedimenti che, lo sa, dovrebbero appartenere a lui.
Non è un fanciullo particolarmente bello, ma è versato in molte materie “virtuose” e sa alla perfezione ogni codice di cavalleria, ed è quindi destinato a trovare presto una compagna di casta altrettanto alta.
Si tratta di Lady Irene, fanciulla di un podere ormai di proprietà di un lord ungherese poco distante, che aveva avuto sin da quando era arrivato dei contrasti piuttosto tesi verso la sua famiglia.
Egli non l'ama, tanto più che è devastato dalla morte del cane Perro (che era già morto almeno altre due volte e rimpiazzato con altri cani sempre di nome Perro per non dare un dispiacere al figlio dai genitori), ma si sforza di legare con la bellissima fanciulla nel momento in cui vede che il fratello maggiore, già impalmato, se n'è invaghito.
Wiligelm avrà anche un figlio da lei, fissato con la discendenza com'è, che chiamerà Laertes Horatio Jankauskas e che sarà la sua gioia.
La moglie Irene comincia a comportarsi in modo strano due anni dopo il loro matrimonio. Per giorni aveva lamentato che, durante le passeggiate nei giardini con Laertes, aveva scorto una figura scura aggirarsi tra gli alberi e seguirla dal folto. Dopo un pò, Wiligelm stesso comincia ad accompagnarla trascurando di tanto in tanto i suoi obblighi per proteggere consorte e figlio, ma dopo la prima volta in cui la vede anche lui, l'ombra scura scompare.
Dopo una settimana la moglie si ammala gravemente di un male sconosciuto, che la spinge sempre di più sul fondo del baratro: la donna è pallida e poco reattiva, e sembra aver perso grandi quantità di sangue in modo inspiegabile. Dopo qualche settimana sembra essere spirata e vengono chiamati i becchini, ma la moglie a sorpresa si risveglia, sebbene debole. Da lì farà un miglioramento velocissimo e tornerà ad essere completamente in forze, persino più bella di prima; tanto che lui stesso, suo malgrado, se ne innamora perdutamente e il fratello ne sembra completamente stregato...
Una notte sente le urla di Laertes, che dorme nella stanza accanto, ed accorre armato di pistola. Ciò che vede lo fa inorridire: il figlio ormai moribondo e la consorte chinata su di lui, coperta del suo sangue. Per quanto ne fosse incantato, la vita di suo figlio in pericolo lo riscuote e lo fa infuriare.
Fa fuoco più volte e nonostante sia sicuro di non averla mancata viene disarmato e quasi ucciso durante una colluttazione corpo a corpo, per poi svenire.
Al risveglio Lady Irene si è dileguata, e sia lui che il figlio, gli spiegano i medici chiamati dai fratelli, sembrano afflitti dal male misterioso che aveva colpito la moglie: mancanza di sangue, debolezza, poca reattività, più morti che vivi.
Il figlio spira qualche giorno dopo nel suo letto, e così Wiligelm, distrutto dal dolore e dalla prostrazione fisica.
A trentasette anni si risveglia nella sua tomba come vampiro, e un istinto interiore gli suggerisce cosa deve fare. Esce dal sepolcro, trova qualcuno di isolato e lo uccide per nutrirsene, bramoso come un animale.
Una volta nutritosi riaffiora il suo primo pensiero cosciente, che va al figlio Lartes, e torna alla cappella di famiglia per rivederlo. Il bambino non si è trasformato: il suo piccolo corpo indebolito ha ricevuto delle trasfusioni da un gruppo sanguigno diverso durante gli ultimi giorni, ed è stato quello la cagione della sua morte.
Wiligelm perde la ragione e si affida solo ai suoi impulsi brutali: riposa tutto il giorno nella sua bara, come morto, poi si risveglia al crepuscolo e fa strage in città e nelle campagne. Gli capita di incontrare solo un altro vampiro, un giovanotto, e la sola vista di un'altra di quelle immonde creature lo spinge a spiccargli la testa dal collo e bere il sangue di cui si era nutrito quella notte.
Comincia a vedere il mondo cambiare sotto i suoi occhi senza precisamente rendersi conto dello scorrere del tempo e questo comcincia a riscuoterlo. Siamo ormai settant'anni più in là e Wiligelm, ormai più saggio e navigato e non più un giovane vampiro preda volontaria dei suoi impulsi, si rende conto che il mondo sta andando avanti senza di lui, ed è esattamente il contrario di ciò che sognava da ragazzo.
Abbandona il cimitero e comincia a viaggiare di notte, tornando al castello ormai disabitato. Ma un castello senza persone ormai diroccato non è esattamente un buon punto da dove partire per rientare in società, così riparte e si allontana dalla città natale.
Non uccide più per non lasciare tracce troppo evidenti: è già una fortuna che qualche superstizioso non sia andato a recidere la testa di tutti i cadaveri del cimitero. Così trova Lucrezia, una vedova a cui il marito era morto di febbre tifoide: la donna è sola, spaventata, sottomessa, ormai troppo povera per vivere in solitudine, e prossima alla morte.
Stringe un patto con Wiligelm dettato dalla necessità, in cui l'uomo si occupa di mantenerla, proteggerla e darle una vita dignitosa e lei lo nutre quando lui ne ha bisogno e si occupa di pulire la casa e dargli un rifugio sicuro, in quanto abitato di giorno.
Senza che nessuno dei due lo sapesse Lucrezia era divenuta la sua serva umana.
Questo regalò un certo miglioramento alla vita di entrambi e una certa stabilità... e, dopo tanti lustri, Wiligelm sentiva di doversi reinserire in società e conversare con altri esseri d'alta nobiltà e mente.
Così costringe Lucrezia, ormai a lui completamente sottomessa, a cambiare nuovamente paese e la donna lo porta dalla sorella maggiore sposata ad un notaio francese che l'aveva portata con sé a Parigi moltissimi anni prima.
Lucrezia chiede ospitalità alla sorella felice di rivederla, sebbene sia lei che suo marito siano piuttosto intimoriti da quello che la donna presenta come il proprio compagno e preoccupati dalla figura smunta e pallida di Lucrezia.
Wiligelm comincia a costruire lì il proprio piccolo impero, in cui vivrà per molto tempo negli anni a venire. Il notaio crea per loro, come gentilezza e intenerito dalla storia a lui rifilata per cui sono dovuti fuggire senza documenti perseguitati da un altro nobile malvagio, innamorato di Lucrezia e folle d'invidia verso Wiligelm, i documenti d'identità e di matrimonio (con un, ehm, piccolo incoraggiamento ipnotico da parte del vampiro).
Con il denaro che si è portato via e che ha fregato ai malcapitati di cui si è nutrito compra casa e ci si trasferisce, arrivando anche a fregare tramite ipnosi il lavoro ad un proprietario di una ricca azienda di immobili: lo convince a metterlo nel testamento e lo ammazza pochi giorni dopo, mettendo così nei guai il figlio dell'uomo che viene arrestato al posto suo per l'omicidio del padre.
Continua così per molto tempo; si fa la fama di un uomo serio e rispettabile, un nobile “d'altri tempi”, mentre Lucrezia diventa sempre più timida e riservata, consumata dalla paura di avere a che fare continuamente con un grosso vampiro e, più tardi che, qualcuno possa fare del male al suo padrone scoprendone la vera natura, il quale capisce con sua immensa gioia che i suoi poteri stanno nel frattempo crescendo e che adesso è in grado di richiamare il suo famiglio... il chihuahua.
Irretito e goloso per la scoperta fatta, richiama a sé i chihuahua dei passanti con la forza del pensiero e cerca di comprarglieli, senza mai sbilanciarsi comunque nel suo atteggiamento rigido e un po' distaccato da “se me lo dai guarda che il favore lo stai facendo a te stesso che ti pago bene, non è che a me freghi niente di niente...”.
Quando il suo “impero” è ormai stabile e tutti gli omicidi che compie (ormai più per arte venatoria o vendetta che per fame vera e propria), torna ad ossessionarlo l'idea di un erede, ormai non più fattibile vista la sua natura di non-morto.
Così prova a vampirizzare un giovanotto di nome Marc Ouiseau, figlio sedicenne del proprietario di un modesto negozietto di ferramenta. Visto il suo carattere grintoso ma il tenore piuttosto povero a cui il ragazzo era abituato, dopo un periodo di profonda confusione e istinitività si ritrova ad amare la propria posizione e conquista in modo del tutto non dignitoso ragazze, potere, soldi e proprietà.
Inorridito, Wiligelm si accorge che il legame con questa creatura non può fare altro che danneggiarlo, visto che si sta esponendo più di un quadro, e aiutato da Lucrezia che è l'unica che può uscire alla luce del sole, lo fa polverizzare.
Sconsolato rinuncia dopo almeno altri due tentativi “non consoni” o con i risultati “sbagliati” di avere un erede. Almeno momentaneamente. Non è dotato di enorme istinto paterno (che si è esaurito con Laertes), ma è ormai la mera speranza di una propria continuazione, di un essere creato a propria immagine, di un Wiligelm Junior.
Comincia a tramare proposti di vendetta verso Lady Irene, ma si trova in una situazione troppo stabile e comoda per rischiare andandola a cercare, anche perchè non è sicuro che – poveri cari! – i suoi chihuahua abbaianti reggerebbero chissà quale viaggio.
Considerato ormai un potente locale, sorgono anche le ovvie invidie e le dicerie: “esce solo di notte” “ha un orrendo gusto nel vestire” “non è un vero uomo, guarda che cani piccoli e femminili che ha” “tiene sempre la moglie segregata, è un bruto”. Ecco, caccia per vendetta.
Tuttavia saranno i suoi “hater” a vendicarsi infine di lui, trovandone l'occasione inconfutabile (e quella buona, perchè tutti i tentativi precedenti erano falliti e gli architetti del male, eh eh furbacchioni, se li era belli prosciugati) in un killer che aveva inquietato Parigi con una serie di brutali omicidi, poi interrotti bruscamente per motivi misteriosi.
Fu denunciato, e il suo essere avvistato sempre fuori di notte durante tutti gli omicidi senza alibi valido non perorò certamente la sua causa. Corrompe il giudice, e viene legalmente assolto, ma gli uomini, che trovano più facilmente un motivo per odiare che non per credere, hanno esponenti che cercano di ammazzarlo a casa sua mentre dorme nella propria bara.
Uccide i suoi due assalitori con un coltello piantato in fronte che bloccava quasi completamente il filo logico dei suoi pensieri, ma una volta estratto capisce che ne sarebbero arrivati altri, se non ora in futuro, perchè coloro che una volta lo rispettavano e temevano, ora erano arrivati ad essere spaventati da lui: si cerca sempre di eliminare ciò che ci fa paura.
E poi, i corpi che ora erano a terra erano una prova troppo lampante: anche se non li avessero trovati, tutti probabilmente sapevano che erano andati a casa sua, e se non fossero tornati dopo ciò che era successo... Nasconde comunque i corpi, sotterrandoli nel giardino del notaio.
Non appena rifocillatosi e guarito del sangue di Lucrezia, si accorge di aver fatto un altro errore: la serva umana, spavenatata ma fedele, aveva provato a difendere il padrone inerme ed era stata ferita perdendo molto sangue. È pallida ed indebolita da far pietà, e non è in grado di sostenere un'emergenza.
Porta con se tutto il denaro che ha a disposizione, i suoi chihuahua e delle valigie leggere con alcuni degli effetti personali di Lucrezia e qualche proprio abito con i documenti. Prende la serva umana e la nasconde nel bosco, dove avviene la sua lenta guarigione mentre lui le procura di notte il cibo di cui aveva bisogno prendendo il cibo nei negozi o negli orti e lasciando generose ricompense, non tanto per bontà, quanto perchè a rubare e basta si sarebbe sentito molto inferiore rispetto alla propria effettiva grandiosità ed eleganza.
Gli sono dedicati un paio di articoletti sul “Compratore Notturno” che si prendeva ciò di cui aveva bisogno senza dir nulla a nessuno. La cosa era buffa e, sebbene fuori dalle regole, nessuno la prese come una vera minaccia e indagò troppo a fondo perchè durò troppo poco.
Una volta che Lucrezia si è ripresa abbastanza per continuare a viaggiare, Wiligelm decide che è troppo tardi. Se magari l'attacco di adesso non era andato a buon fine, ne sarebbero arrivati altri a provare ad ucciderlo durante il giorno, mentre era inerme, e per quanto fedele Lucrezia non è certamente in grado di difenderlo adeguatamente. Il suo potere si è incrinato e distrutto, e lui non ne capisce il perchè.
Provò a stanziarsi in altri paesi dell'Europa, il vecchio continente, il più tradizionalista, il più bello.
Ma niente era più come lo ricordava. Si trasforma in nebbia, in pipistrello, in chihuahua, vagamente cosciente che come vampiro è molto più resistente della debole serva umana che è costretta a sforzi terribili per stargli dietro ed è sempre stanca e debilitata.
Va in altri paesi della Francia, ma la sua fuga sembra averlo reso colpevole ed è stato emesso un bando di cattura per lui, costringendolo ad andarsene per sempre. Torna in Lituania, ma così cambiata non ha per lui alcun fascino. Va in Italia, e lì trova qualcosa.
Durante una visita a Roma di un piccolo gruppo di bambinelli usciti da pochissimo dall'orfanotrofio intravede un bambino minuscolo in braccio ad una delle responsabili. Ha i capelli scuri e ricci, come Lady Irene. O meglio, come Laertes.
Capisce in quel momento cos'è che ha sbagliato in tutti quei tentativi di avere un'erede dopo il suo vero figlio: erano altri, cresciuti in modo diverso da lui, che non erano cosiderabili suoi figli o eredi perchè di lui non avevano che la maledizione. Ma, se avesse cresciuto un bambino così piccolo, tutto sarebbe cambiato...
Detto fatto, Giuseppe Zare, tramite l'uso scandaloso dell'ipnosi, diventa Peppi Jankauskas, figlio di Friedrich Jankauskas e sua moglie Lucrezia.
Il viaggio riprende comunque: neanche l'Italia va più bene.
Il novello “Friedrich” si dispera e cerca di spiegare la morte al bambino di sei mesi, in quanto giocando con l'ennesimo cane Perro (Perro XVI, circa) l'ha buttato dal balcone.
Il bambino non capisce nulla e Friedrich si ripromette di spiegarglielo meglio quando sarà più grande... Richiama a sé tutti i chihuahua della Spagna e riparte verso quella che sarà la sua meta finale: la Grande, promettente, America, dove tutti i coloni in cerca di casa si rifugiavano.
Sceglie Baltimora, la capitale del Maryland, per la sua enorme biblioteca che gli sembra dia lustro alla sua casata (di cui nonostante tutto, si sente ancora esponente incredibile).
Lì si stabilisce con Lucrezia e il piccolo Peppi, incontrando anche Girasolemma Contessa, insopportabile moglie di Pascale Contessa e la loro figlia piccola Vampirella.
Cresce il figlio con severità ma cercando di insegnarli tutto il possibile e dargli sempre il meglio: con sua gioia il piccolo cresce alto e forte, ma con suo sommo dispiacere si invaghisce dell'oca giuliva figlia dei coniugi Contessa.
Non ha altra scelta: per evitare che suo figlio finisca con quella stupida, è meglio eliminarla; lei e già che ci siamo sua madre, che è orrenda, maligna, cattiva, assassina. Raggiunge questa consapevolezza quando ormai entrambi i ragazzi sono adolescenti, e attacca madre e figlia in un vicolo di notte.
Tutto sembra filare liscio: tutt'e due sono già state colpite, sta finendo la madre per prima, quando... lo raggiunge un alto uggiolio e si precipita in strada. Il cane Perro XIV, affezionato e scodinzolante, l'ha seguito in strada ed è stato preso in pieno da un automobilista.
Friedrich le molla lì dove sono, pensando che, tanto, probabilmente sono già spacciate. Il cane Perro muove ancora una zampetta, quindi forse c'è ancora speranza per lui. C'è: ormai non mette più il nasino fuori di casa ed è mezzo zoppo, però è ancora vivo.
Scioccato, scopre anche che in sua assenza Girasolemma è diventata un vampiro e di lui non ricorda nulla, cosa che lo insospettisce, perchè non gli è mai bastato un morso per trasformare chicchessia, sennò a quest'ora Lucrezia era cento vampiri.
Fattò sta che, ora che Girasolemma è un vampiro, è immortale. E potranno odiarsi per sempre.
Curiosità:
-Wiligelm non sa cucinare, e se gli chiedete di cucire o spolverare il massimo che potrà farvi è una matassa di lana tutta rotolata nella polvere. Insomma, con i lavoretti casalinghi, fa schifo.
-Il suo colore preferito è il grigio ferro e il suo animale preferito il chihuahua, le sue trasmissioni televisive preferite sono tutte storiche perchè il presente gli fa un po' ribrezzo e quindi è sempre immusonito.
-Ha imparato malissimo ad utilizzare qualsivoglia attrezzo elettrico, e questa non è tutta colpa sua perchè, come tutti i morti tornati in vita, ha una memoria abbastanza schifosa.
-Può si trasformarsi in pipistrello, ma è un pipistrello grigio con una striscia bianca come le moffette sul corpo e che somiglia ad un chihuahua.